Recenti studi svelano il legame tra il virus del COVID-19 e la Vitamina D. Vediamo cosa hanno scoperto i ricercatori.
Già durante la prima impietosa ondata della pandemia di inizio anno, si vociferava che potesse esistere un legame tra il COVID-19 e la Vitamina D. Allora priva di fondamenti scientifici, l’affermazione era rimasta un po’ sospesa nell’aria, o meglio, nell’etere. Recenti studi però sembrano confermare quello che già si era intuito, vale a dire l’effetto benefico che la Vitamina D può avere se utilizzata in modo preventivo.
Orientarsi nella moltitudine di informazioni che quotidianamente ci bombardano è davvero difficile. Così come difficile è distinguere le fake news dalle informazioni più “ufficiali”. Nella quantità, una delle notizie che circola da tempo riguarda il possibile legame tra il COVID-19 e la Vitamina D. Scopriamo di più!
Qual è il legame tra COVID-10 e Vitamina D?
Di recente, è emerso che l’83,2% dei pazienti con coronavirus presentava un deficit di Vitamina D. Già uno studio del 2017 aveva messo in luce come un’integrazione di Vitamina D riducesse di 2/3 lo sviluppo di infezioni respiratorie acute, quindi almeno sotto alcuni aspetti, simili alla sintomatologia del virus.
E questo ha spinto molti a chiedersi se sia necessario assumere integratori di Vitamina D.
Sintetizzata naturalmente dalla pelle quando esposta ai raggi UV del sole, la Vitamina D è indispensabile non solo per la salute delle ossa ma anche per rinforzare il sistema immunitario.
Su questo sembrano concordare gli studiosi dell’Università di Torino, Giancarlo Isaia e Enzo Medico. Sebbene i risultati della loro ricerca siano stati travisati, facendo passare il messaggio che la Vitamina D sia la panacea di tutti i mali, il discorso è assai diverso.
Come sottolineato dai due studiosi, la Vitamina D può essere integrata attraverso dei medicinali se dopo delle analisi specifiche se ne rileva un deficit. Assumerla senza aver consultato il medico infatti potrebbe sortire l’effetto opposto, senza contare che si rischia un affaticamento renale.
Nel frattempo, in Gran Bretagna, il governo ha deciso di fornire gratuitamente a oltre 2 milioni di persone delle fasce più a rischio, integratori a base di Vitamina D. Non ci resta che attendere per scoprire quale sarà la posizione del nostro governo.
Vitamina D: benefici
La Vitamina D contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, non a combattere il virus. Si parla quindi di trattamenti preventivi che andrebbero messi in atto e inseriti all’interno di uno stile di vita sano e di una corretta alimentazione.
Abbiamo condiviso con voi le informazioni “ufficiali” e come sempre vi ricordiamo di consultare il medico prima di assumere qualsiasi tipo di farmaco o integratore in modo continuativo.